Rassegna Stampa Deus ex machina





Dii ex machina 




Nessun deus ex machina ultraterreno e super partes ci attende alla personale dell’artista spagnolo Pablo Mesa Capella a La stellina arte contemporanea di Roma; chi dovrà intervenire siamo noi. È questa la messa a punto che l’artista chiede agli spettatori. La galleria è allestita come un’officina meccanica con attrezzi legati a catene che scendono dal soffitto. Al centro dello spazio campeggia la scultura interattiva in ferro composta da due simboli universalmente noti quali la croce cristiana e la mezzaluna islamica, nascenti da una base comune. I due emblemi convivono assieme e questo crea qualcosa di straordinario che non siamo abituati a vedere. L’artista ci invita a riflettere: questi simboli, queste religioni, ci rappresentano ancora? In un secolo in cui la comunicazione avviene attraverso molteplici canali, le religioni, comunicano ancora con noi? O ancora, la spiritualità tende ad arrugginirsi se non è continuamente alimentata? È qui che l’intervento del visitatore è importante. per continuare a leggere clicca qui





Deus ex machina, dacci dentro. Mesa Capella a LaStellina


In una ventosa e discretamente fredda giornata di inverno sapevo già cosa mi aspettava, più o meno, mentre mi recavo alla galleria La Stellina a Roma per la prima personale di Pablo Mesa Capella: simbologie antichissime e “metallo urlante”, disposto in una fucìna in cui tanti, me compreso, sarebbero stati chiamati a sgobbare duramente per ascoltare il proprio grido di ribellione interno e dimostrare di saper reagire quando qualcuno ce ne offre la possibilità. 
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Deus ex machina (messa a punto)

Dopo il successo Cartes de visite. Materia sensibile a San Lorenzo, continua la ricerca artistica di Pablo Mesa Capella. Con Deus ex machina (messa a punto), l’artista spagnolo lascia in sospeso il tema della memoria per interrogarsi sulle religioni e su come queste rispondano alle domande che l’uomo si pone.

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DEUS EX MACHINA (MESSA A PUNTO): L’INVITO ALL’INTERAZIONE DI PABLO MESA CAPELLA.

Simboli religiosi, elementi naturali e strumenti da lavoro abitano l’ambiente asettico di una piccola galleria sita nel cuore del Pigneto. Soggetti apparentemente inconciliabili che hanno dato a vita all’inconsueta e genuina esposizione Deus Ex Machina (messa a punto) di Pablo Mesa Capella (Malaga, 1982 – vive e lavora a Roma), ubicata presso la romana LaStellina ArteContemporanea.
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