ART A PART OF CULT/URE.IT Manuela De Leonardis intervista Sasha Huber

Sasha Huber. I love JaNY, con intervista all’artista

Afferma Stella Bottai curatrice di I love JaNY, prima mostra italiana di Sasha Huber (Zurigo 1975, vive e lavora a Helsinki):
Sasha Huber ha in sé il grande tema delle radici.Nei suoi progetti è sempre in prima linea, presente anche fisicamente. Ma, soprattutto, non scende a compromessi.”
A Roma, nello spazio espositivo LaStellina Arte Contemporanea, l’artista di origine haitiana entra nel vivo della questione partendo da una storia familiare, quella della zia Jany – sorella di sua mamma – che alla fine degli anni Sessanta lascia Haiti, scappando dalla dittatura di Duvalier. A New York ha grande successo come modella. Il suo volto sorridente (Sasha ha lo stesso sorriso della zia) è su numerose riviste di moda del tempo da Essence a Mademoiselle, American Girl ed altre ancora, interprete di un certo gusto “esotico”, ma soprattutto della libertà dell’accettazione di sé. Jany (Remponeau) Tomba ha i capelli ricci e neri come quelli di Angela Davis. La sua militanza è meno esplosiva di quella dell’attivista, ma a suo modo presente. E’ la prima top model di colore. Andare a spulciare nel suo archivio è l’occasione per Sasha Huber anche per rispolverare i suoi ricordi di bambina, quando si reca per la prima volta a New York con i suoi genitori.
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